Si tratta di una frase tanto lapidaria quanto profonda: la leggenda narra che a pronunciare la sentenza sia stato nientemeno che il dio Apollo in persona, al fine di consigliare agli uomini di riconoscere la propria limitatezza e finitezza.
"E che c'entra tutto questo col gioco?" chiederanno in coro i miei tre lettori.
C'entra, c'entra. Adesso vi spiego.