30/05/14

Tanti primi passi


Venerdì scorso ero ospite a Meeple Town, una gradevolissima trasmissione radiofonica on the web, in diretta dalle frequenze di Media Radio. La trasmissione è molto scanzonata e divertente, io che normalmente ho qualche problema a parlare in pubblico mi sono trovato davvero molto a mio agio con Bibbo e Dave, due disgraziat grandi mattatori della radiofonia, che ringrazio (di nuovo) per l'ospitalità. La trasmissione è realizzata in collaborazione con la Tana dei Goblin, la più grande community di giocatori d'Italia, ed è stata una bella occasione per parlare degli ultimi giochi e delle idee future.

Lo spazio tiranno (o, meglio, il tempo che è volato) mi ha portato a spendere meno parole di quelle che avrei voluto su un progetto cui ho preso parte che mi ha davvero dato grandi soddisfazioni, ossia la formazione di un gruppo di lavoro per progettare una manciata di nuovi giochi per Red Glove, con una serie di vincoli molto stretti in termini di tempo, temi e materiali.
Si tratta di giochi semplici, il target spazia dai bambini in età prescolare ai casual gamers, caratterizzati da regole facili da imparare e un prezzo decisamente pop. Il numero degli stessi, però, ha reso ovviamente necessaria la formazione di un gruppo di designers che si occupasse dell'ideazione dei vari giochi.

19/05/14

Le mutande di Superman

 "L'arte è di gran lunga più debole della necessità."
(Eschilo)

C'è un bell'articolo su Techgnotic's Journal che parla di come non solo le consuetudini e gli standard sociali, ma anche la tecnologia tipografica degli anni '30, abbiano in qualche modo "obbligato" gli artisti dell'epoca a compiere scelte particolari, come per esempio quella di far girare Superman, l'uomo più potente del pianeta, con le mutande fuori dai pantaloni.

Riassumendo molto: all'epoca sarebbe stato poco virile lasciare la regione inguinale piatta e neutra; sarebbe stato eccessivo, però, mettere in risalto il "super-pacco". Inoltre, non si poteva giocare su ombre o espedienti simili, perché la tecnica di stampa obbligava i disegnatori a usare colori netti e linee spesse come demarcazione, per evitare che i colori, spesso poco precisi a causa dell'uso di stampanti molto economiche, "uscissero" dai confini delimitati dai contorni.

Immagino come, a un certo punto, Siegel e Shuster siano arrivati alla conclusione più funzionale.
"Oh, al diavolo, Joe. Disegnamogli le mutande sui pantaloni."

02/05/14

Are you ready for the GodZ?

Ogni tanto, lo sapete, vi tocca essere tediati dall'uscita di un nuovo gioco con sopra la mia firma. Stavolta si cambia decisamente genere, perché GodZ è un gioco veramente tosto.
L'ho scritto a quattro mani con Diego Cerreti, con cui da diversi anni condivido progetti di vario tipo, non ultima la gestione di BGDItalia.it.